I
sutra del canone Pali si chiamano così perche sono la più antica
raccolta dei discorsi del Buddha, scritti appunto nella lingua pali.
Probabilmente sono i più vicini alla parola di Siddharta Gautama,
anche se sicuramente si sono accumulate nel tempo interpolazioni e
inesattezze. Infatti i monaci hanno recitato e trasmesso
mnemonicamente i sutra per alcuni secoli, prima di scriverli su
foglie di palma.
Essi sono fondamentali per chi non intende fermandosi alle
interpretazioni delle varie scuole attuali, e desidera avvicinarsi
alle radici del'insegnamento del Dharma (= dottrina del Buddha).
Il
Buddha non intendeva creare una filosofia strutturata e coerente,
quanto aiutare i suoi uditori ad andare al di là della soffernza.
Egli si esprimeva in un linguaggio e con esempi comprensibili ai
suoi uditori: facendo riferimenti ai Veda, conversando con saggi e
brahmani; portando semplici esempi tratti dalla vita quotidiana per
contadini e artigiani.
I discorsi sono tantissimi, e proprio in considerazione di quanto
appena esposto, possono trattare più volte lo stesso argomento ed
essere usati per sostenere teorie anche piuttosto diverse.
E' necessario fare uso della propria capacità di discriminare; nel
caso di dubbio, è bene rivolgersi a maestri o amici/amiche più
avanti sul sentiero del Dharma
In questa pagina si potranno trovare alcuni dei sutra che il nostro sangha ritiene fondamentale per un primo approccio al Dhrama.
Internet
è un campo di ricerca vastissimo.
Consigliamo di iniziare con la consultazione dei seguenti siti:
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Sito Italiano,
fondamentale per la ricerca dei sutra. Mantenuto e
aggiornato dal (benemerito) Enzo Alfano. Purtroppo non
sempre le traduzioni sono aderenti agli ultimi studi in
campo buddhista.
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Sito
(in inglese) curato dal monaco buddista Theravada Thanissaro
Bikkhu. I testi sono tradotti in inglese direttamente dal
Pali. Sicuramente un sito di riferimento.
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Dhammatalks | Altro ricchissimo sito, purtroppo in inglese, in cui collaborano il già citato Thanissaro Bikkhu e altri studiosi e monaci buddhisti. |
Naturalmente ci sono
tantissime pubblicazioni che trattano dei sutra del Canone.
Per non confondere chi inizia, consigliamo intanto due testi:
La rivelazione
del Buddha, volume 1 |
Alcuni dei sutra
principali del canone, molto ben curati. E' presente una
bella introduzione, oltre che una nutrita serie di note.
Molto utile, una guida quasi indispensabile
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Il Buddha parla
qui e ora,
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Spesso
i sutra sono esposti in un linguaggio ripetitivo, tipico delle
tradizioni orali, a volte poco amati dagli Occidentali. In questo breve e agile testo sono presentati alcuni dei sutra principali, resi in una lingua comprensibile a noi, occidentali contemporanei. |
I Sutra del canone pali
sono tantissimi, quindi una scelta di quelli fondamentali è sempre
opinabile.
Quelli inseriti in questa lista possone essere un punto di partenza
per una propria ricerca personale.
Messa in moto della ruota della ruota
del Dharma
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Questo
è il primo discorso del Buddha, tenuto nei pressi di varanasi
(Benares) ai suoi primi cinque discepoli, poco dopo il suo
risveglio. In esso introduce le quattro nobili verità e
l'ottuplice sentiero. |
Pdf,
68 Kb |
I fondamenti della consapevolezza
mentale
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La
contemplazione di nome e forma, delle sensazioni, percezioni,
le formazioni mentali e la coscienza sono le basi della
pratica meditativa. Il Buddha li analizza approfonditamente. |
Pdf,
125 Kb |
La presenza mentale nel respiro (Ananda sutta - Anapanasati Sutta - SN 54.13)
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Il sutra
fondamentale sulla consapevolezza nel respiro, di cui analizza
16 punti. Presenta i sette fattori di risveglio e accompagna
sulla via della liberazione. |
Pdf,
92 Kb |
La presenza mentale nel respiro - I (Anapanasati Sutta - MN 118) |
Il sutra
fondamentale sulla consapevolezza nel respiro, di cui analizza
16 punti. Presenta i sette fattori di risveglio e accompagna
sulla via della liberazione. |
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(Anattalakkhana Sutta - SN22.59)
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Anatta,
l'assenza di un sé separato, è uno dei cardini della dottrina
del Buddha. In questo sutra viene analizzato a fondo. |
Pdf,
62 Kb |
(Aditta sutta - SN 35.28)
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Tutti i
sensi "bruciano" per il desiderio: vista, udito, gusto,
olfatto, tatto... Il discepolo che comprende gli insegnamenti,
pur usando i sensi li percepisce "con sereno disincanto". |
Pdf, |
(Kalama sutta - AN 3.65)
|
Nella
città dei Kalama passavano diversi asceti e brahmani, e ognuno
vantava la sua dottrina e denigrava le altre. I kalama,
disorientati, chiesero al Buddha come comportarsi. Discorso
fondamentale sulla saggia libertà di giudizio. |
Pdf,
89 Kb |
(Attadipa Sutta - SN 22.43)
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Il
Buddha, alla sua morte, non lasciò un successore. Ognuno,
praticando la dottrina insieme al sangha, sarebbe dovuto
essere sia un isola che una luce per se stesso. |
Pdf, |
(Salla sutta - SN 36.6)
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Se un
uomo ferito da una frecca avvelenata, volesse sapere tutto di
chi la lanciò, sarebbe morto prima che venisse estratta. Il
discepolo che segue il Dharma vede la realtà per quello che è,
e non si affligge inutilmente. |
Pdf,
85 Kb |
(Cunda Kammaraputta sutta - AN 10.176)
|
Nella
religione vedica i riti esteriori di purificazione hanno un
ruolo fondamentale nella vita delle caste superiori. Il Buddha
insegna che la purezza o impurità non dipende dai riti, ma
dalle azioni che si compiono. |
Pdf, |
Discorso per Aritta
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In
questo discorso, il Buddha avvisa i suoi discepoli di
intendere e utilizzare la sua dottrina in modo corretto. Porta
l'esempio della cattura di un serpente e di una zattera. |
Pdf,
61 Kb |
A
Sivaka-1 A Sivaka-2 (Sivaka sutta -
SN 36.21) |
L'asceta
Sivaka domanda al Buddha se tutto ciò che accade dipende
esclusivamente dal karma (la somma delle azioni passate). Il
Buddha, sorprendentemente sostiene che oltre al karma, altre 7
concause determinano gli eventi che sperimentiamo. |
Pdf,
42 Kb |
(Aggi Vacchagotta Sutta - MN72)
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L'asceta
errante Vacchagotta pone al Buddha le tradizionali domande
metafisiche tipiche della filosofia indiana. Il Maestro resta
in silenzio, per indicare che queste vane domande non aiutano
nel cammino verso la liberazione dalla sofferenza. |
Pdf,
43 Kb |
Il grande discorso a Vacchagotta (Maha
Vacchagotta sutta -
|
Un'altra
volta Vacchagotta chiese al Buddha di illustrargli la dottrina
e gli chiese se oltre lui stesso altri monaci, monache, laici
e laiche avessero ottenuto la liberazione. Convinto
dall'esposizione del Buddha, diviene un suo discepolo. |
pdf,
465 Kb |
(Dvedhavitakka sutta - MN 19 )
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Il
Buddha, sulla via del risveglio, decise di dividere i pensieri
in due generi: quelli utili per superare la sofferenza e
quelli invece che la incrementano. |
pdf,
53 Kb |
(Maha
Parinibbana sutta -
|
Questo
sutra, piuttosto esteso, è il resoconto degli ultimi
ammonimenti ai suoi monaci a domandare se restasse qualche
parte della dottrina poco chiare. E termina con le parole:
"siate diligenti nella via verso la liberazione!" |
Pdf,
208 Kb |
Spavento e terrore
(Bhayabherava
sutta -
|
Il
Buddha racconta nel dettaglio le veglie della notte in cui
dapprima divenne consapevole delle sue vite precedenti, di
quelle degli altri e alla fine raggiunse il risveglio. |
Pdf, 38 Kb |
Sutra
del Buddha sulla vacuità |
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Piccolo discorso sulla vacuità (Culasunnata sutta MN121) Grande discorso sulla vacuità (Mahasunnata sutta MN 122) Discorso sul vuoto (Sunnata sutta, SN 35:85) |
Ci sono
stati molti fraintendimenti sul termine "vuoto" o "vacuità"
nel buddhismo, specialmente per un popolare sutra della
tradizione Mahayana dal titolo "Il cuore della prajnaparamita". Questi tre sutra rappresentano aspetti fondamentali del pensiero originale del Buddha. Essi sono di lunghezza e complessità diversa, ma il breve "discorso sul vuoto" può già dare una corretta interpretazione di questi termini controversi. |
Pdf, 38, 71 e 34 Kb |
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